Come avvocato, membro dell’Associazione Fabbrikando l’Avvenire, ma principalmente come cittadino di Crotone, sono e siamo indignati, attoniti, spaventati ma pronti a combattere con tutti i mezzi per scongiurare quest’ultimo attacco di ENI. Abbiamo sempre sostenuto che la “mediazione con ENI” e le sue consorelle Syndial SpA, EniPower SpA ecc. ecc. non solo era inutile ma anche pericolosa.
Siamo arrivati all’atto finale che vede Crotone soccombere definitivamente e morire con tutti i suoi cittadini.
E’ stato sbandierato da tutti i nostri politici e dalle istituzioni – Comune, Provincia, Regione – che la città di Crotone era stata riconosciuta come “Sito di Interesse Nazionale”. Ma di quale interesse, forse quello di Z.D.D. “Zona da Disintegrare”, è questo che vogliamo???? NOI NON CI STIAMO !!!! Non vogliamo più l’interesse di nessuno, men che meno di ENI
Urge una mobilitazione di tutti i cittadini di Crotone o forse è meglio definirci “Tutti i morti che camminano di Crotone”
Avv. Giovanni Iannone – Ufficio Legale Associazione “Fabbrikando l’Avvenire”
bisogna porre l'attenzione sul danno biologico oltre che su quello ambientale, troppi morti abbiamo già pianto e che l'incidenza di malattie oncologiche e degenerative legate all'inquinamento ambientale sia nelle nostre zone più alta che in altri territori è una cosa che tutti sanno ma che dobbiamo descrivere con dati alla mano. A Mantova stanno vivendo lo stesso problema (ne ha fatto una inchiesta pubbicata a ottobre dal quotidiano ecologista Terra), anche li chi ha fatto i danni non paga ma sono riusciti a dimostrare la relazione tra la presenza del polo petrolchimico e il danno alla salute dei cittadini e da quello stanno ripartendo
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