Il tutto guarnito da un SILENZIO ASSORDANTE. Tranne poche voci isolate il nostro territorio non sta muovendo un dito per reagire a questi soprusi. Eppure ci sarebbero tante richieste legittime da fare: si pensi a tutte le aziende locali che sono state escluse dai lavori sul sito industriale pur avendo tutti i requisiti necessari.
Siamo privi di ogni protezione politica! Ci domandiamo cosa facevano, mentre a Roma l'ENI concordava con il Governo l'inizio di nuove trivellazioni, coloro che sono deputati a tutelare il nostro territorio. La staticità bipartisan degli schieramenti partitici non fa altro che confermare tanti dubbi che in questi anni abbiamo avanzato all'opinione pubblica, lasciando ai cittadini il compito di trarne le dovute conseguenze.
Il nostro territorio avvelenato sta mietendo vittime con sempre più insistenza, eppure nell'area ex-Pertusola non ci sono neanche segni di avvio della Bonifica; sembra quasi che la nuova strategia dell'ENI sia quella di fare piazza pulita degli abitanti delle coste crotonesi così da non avere più nessun fastidio! E di ciò ne sono complici i Proconsoli locali, assoldati, secondo uno schema ormai ben consolidato, per decretare la morte di questa Città.
Per questi motivi la nostra associazione “Fabbrikando l'Avvenire” richiama tutta la cittadinanza alla mobilitazione generale per chiedere l'avvio di una vertenza politico-istituzionale con ENI. Ormai lo stato di crisi non è più tollerabile, troppo numerosi sono i punti di crisi che stanno martoriando la nostra popolazione.
Chiediamo una revisione immediata delle autorizzazioni con cui ENI sta consumando le nostre vite attraverso prassi operative che neanche in Nigeria sono accettate.
E' venuto il momento di opporsi a questo circolo vizioso fatto di malattia miseria e morte.
Serve uno scatto d'orgoglio che solo chi ha a cuore il proprio futuro è in grado di esprimere.
Chiamiamo tutta la popolazione a raccolta per chiedere il rispetto della nostra dignità, degli impegni presi in difesa della nostra salute e del nostro avvenire.
Siamo privi di ogni protezione politica! Ci domandiamo cosa facevano, mentre a Roma l'ENI concordava con il Governo l'inizio di nuove trivellazioni, coloro che sono deputati a tutelare il nostro territorio. La staticità bipartisan degli schieramenti partitici non fa altro che confermare tanti dubbi che in questi anni abbiamo avanzato all'opinione pubblica, lasciando ai cittadini il compito di trarne le dovute conseguenze.
Il nostro territorio avvelenato sta mietendo vittime con sempre più insistenza, eppure nell'area ex-Pertusola non ci sono neanche segni di avvio della Bonifica; sembra quasi che la nuova strategia dell'ENI sia quella di fare piazza pulita degli abitanti delle coste crotonesi così da non avere più nessun fastidio! E di ciò ne sono complici i Proconsoli locali, assoldati, secondo uno schema ormai ben consolidato, per decretare la morte di questa Città.
Per questi motivi la nostra associazione “Fabbrikando l'Avvenire” richiama tutta la cittadinanza alla mobilitazione generale per chiedere l'avvio di una vertenza politico-istituzionale con ENI. Ormai lo stato di crisi non è più tollerabile, troppo numerosi sono i punti di crisi che stanno martoriando la nostra popolazione.
Chiediamo una revisione immediata delle autorizzazioni con cui ENI sta consumando le nostre vite attraverso prassi operative che neanche in Nigeria sono accettate.
E' venuto il momento di opporsi a questo circolo vizioso fatto di malattia miseria e morte.
Serve uno scatto d'orgoglio che solo chi ha a cuore il proprio futuro è in grado di esprimere.
Chiamiamo tutta la popolazione a raccolta per chiedere il rispetto della nostra dignità, degli impegni presi in difesa della nostra salute e del nostro avvenire.
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